Petto-dito-mano

Sottofondo: Marlene Kuntz – con Cristiano Godano che sussurra un po’ troppo, talmente tanto che non capisco una fava.

Cazzo,  è invecchiato. Ha la barba lunga e i capelli corti…me lo ricordavo coi capelli lunghi e senza barba, io.

O forse sono io ad essere invecchiata…

Vabè comunque sembra un minatore italiano nel Belgio d’inizio secolo.

Ho appena concluso una cena a base di: indivia cruda pucciata in olio e sale, pagnotta di pane e scatola di Togo. Tutta. 600 calorie. Effetto Sanremo in solitudine. Sanremo è TV spazzatura e prevede cibo spazzatura sul divano, smaltendo le tossine delle 2 ore passate schiacciata in autobus con altre tossine, quelle dei grassi saturi e dei conservanti.

La tipa che sta cantando ora ha la voce uguale a quella di Lorella Cuccarini.

La bambina piccola di cui  mi prendo cura il pomeriggio mi ha insegnato un giochino: petto-dito-mano. Sembra petting spinto invece è un giochino infantile. Mi capita di farlo da sola (il giochino, non il petting), in casa, e poi mi scappa una risatina divertita.

Ho capito qual è il principale problema: ho delle ambizioni e dei progetti ma la situazione che mi trovo a vivere da tre anni a questa parte mi distrae e mi impedisce di concentrarmi su di essi perché la mia mente è troppo occupata a pensare a tale situazione.

Comunque lo so che non ve ne frega niente e che in questo momento vorreste solo imparare petto-dito-mano…

4 pensieri riguardo “Petto-dito-mano

  1. Quando mi sono trovato ad affrontare quello che tu definisci come “principale problema” mi si sono aperti tra i possibili scenari i seguenti:
    1. accettare la situazione adattandomi ad essa e seppellire di conseguenza ogni ambizione e progetto;

    2. fregarmene della situazione ed inseguire a tutti i costi (e sottolineo “a tutti i costi”) le mie ambizioni e progetti per quanto strampalati ed incomprensibili possano apparire a chi è a noi vicino;

    3. restare indefinitamente in un limbo nebuloso torturandomi ad libitum con i “se avessi”, “a quest’ora sarei”, “avrei potuto”, ecc.

    Ovviamente, non ti dico quale decisione (o intersezione di queste) ho dovuto prendere a mio tempo. Non mollare però!

    Saluti. E baci.

    G.

  2. Ero convinta di averti risposto e invece no…pardon.

    Diciamo che forse io sto accettando la situazione senza ancora rinunciare a qualche sogno o ambizione ma impossibilitandomi per ragioni oggettive e materiali a fregarmene di tutto, restando quindi in un fastidioso ma forse un pelino edulcorato limbo nebuloso irto di verbi al condizionale.

    Oggi però ho realizzato che anche se cercano persone con il mio profilo accademico il mio CV fa schifo, è pieno di buchi, lavoretti in nero poco produttivi e lavori ufficiali di vendita di beni di largo consumo. Una merda che ha mandato all’aria tutte le mie potenzialità.

    Scrivere un curriculum

    Cos’è necessario?
    E’ necessario scrivere una domanda,
    e alla domanda allegare il curriculum.

    A prescindere da quanto si è vissuto
    Il curriculum dovrebbe essere breve.

    E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
    Cambiare paesaggi in indirizzi
    E ricordi incerti in date fisse.

    Di tutti gli amori basta quello coniugale,
    e dei bambini solo quelli nati.

    Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
    I viaggi solo se all’estero.
    L’appartenenza a un che, ma senza un perché.
    Onorificenze senza motivazione.

    Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
    E ti evitassi.

    Sorvola su, cani gatti e uccelli,
    cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

    Meglio il prezzo che il valore
    E il titolo che il contenuto.

    Meglio il numero di scarpa,
    che non dove va
    colui per cui ti scambiano.

    Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
    E’ la sua forma che conta, non cioò che sente.

    Cosa si sente?
    Il fragore delle macchine che triturano la carta.

    Wislawa Szymborska

    1. Da ciò che ho letto e che traspare dalle tue pagine le tue competenze vanno ben aldilà di quelle che tu definisci semplici potenzialità.

      Non soffrirai forse di una leggera tendenza all’autocommiserazione che rende il tuo personale limbo ancor più edulcorato e rassicurante?

      Se così fosse, da lettore affezionato quale sono del tuo blog passerei immediatamente alla lettura delle previsioni meteorologiche….

      E baci.

      G.

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